Edvard Munch (1863–1944) era profondamente consapevole di quanto il suo inquieto mondo interiore, sotto forma di ricordi, emozioni ed energia creativa, plasmasse le sue impressioni visive. Edvard Munch. Il grido interiore esamina l’incessante ricerca dell’artista norvegese sulla natura della visione e la sua relazione con gli sviluppi contemporanei nella storia dell’arte e nelle scienze della percezione. L’esposizione rivela anche una dimensione meno conosciuta dell’opera di Munch – il suo legame con l’Italia.
Vi sono presenti opere fondative della sua poetica come Autoritratto all’inferno, Malinconia, Notte stellata, Autoritratto tra il letto e l’orologio, Disperazione e Le ragazze sul ponte. Saggi di Patricia G. Berman, Lasse Jacobsen, Manuela G. Mazzucco, Emil Leth Meilvang e Hanne Ørstavik arricchiscono la riflessione critica sulla produzione dell’artista.